Bergamo (Bèrghem in bergamasco) è una città di 119.234 abitanti, capoluogo della provincia omonima in Lombardia. La città è nata sul colle e si deve ad un primo antichissimo insediamento in epoca protostorica questa sua principale caratteristica: la parte più antica, delimitata dalle mura, è situata in alto – Città Alta (Sìta Ólta) -, mentre la città moderna si è sviluppata al piano – Città Bassa (Sìta Bàsa) -.
Sul colle si sono avvicendati Celti, Goti, Romani, Longobardi, ma di queste lontane presenze e rimasto ben poco; alcuni dei maggiori monumenti risalgono all’epoca medievale.
Il periodo più significativo è rappresentato dai quattro secoli in cui Bergamo fu soggetta a Venezia, nel corso dei quali un rapporto strettissimo, storico e culturale, legò le due città.
Numerose sono le ipotesi avanzate per spiegare l’origine del nome Bergamo.
E’ stata proposta un’origine indoeuropea del nome, dal greco Πέργαμον (Pérgamon) “cittadella, rocca” (in riferimento ad abitazioni fortificate in cima a un colle), ma anche dalla base prelatina barga “capanna”.
È da notare che nel tedesco moderno Berg significa “montagna” e Heim “casa” – Berg-Heim, casa sul monte – , così come in svedese berg significa “monte” e hem “casa”. L’ipotesi però di una derivazione germanica del nome si scontra con l’assenza di documenti riguardo ad insediamenti germanici nella zona prima della conquista romana.
Resta comunque curioso il fatto che Bèrghem è il toponimo utilizzato in dialetto bergamasco.
Su piazza Vecchia, cuore della Bergamo antica, si affacciano alcuni degli edifici cittadini più carichi di storia: dal palazzo del Comune, o della Ragione, alla torre civica, al palazzo del podestà veneto, a quello della biblioteca Angelo Mai, già sede municipale.
Attorno all’attigua piazzetta del Duomo, spazio invece essenzialmente religioso, sorgono la Cattedrale, la basilica di Santa Maria Maggiore, la Cappella Colleoni e il Battistero.
Costruita nel 1472 da Giovanni Antonio Amadeo su richiesta del celebre condottiero Bartolomeo Colleoni, la Cappella Colleoni è una delle più significative testimonianze del Rinascimento Lombardo.
La basilica di Santa Maria Maggiore, invece, fu innalzata nel 1137 per voto popolare.
Tra le più cospicue testimonianze del passato, Bergamo alta racchiude chiese e monasteri come Sant’Agostino e S. Francesco.
Uno dei luoghi più suggestivi è l’antichissima chiesa di San Michele al Pozzo Bianco, con un importante serie di affreschi del ‘200 e del ‘500: nel 1525 vi lavorò anche Lorenzo Lotto.
Il palazzo dell’Accademia Carrara accoglie una delle più importanti pinacoteche italiane. Nelle sue sale sono esposte opere di grandissimi artisti, anche stranieri. Di grande rilievo la presenza dei maggiori artisti bergamaschi. Nei pressi si trova la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea.
Piazza Vittorio Veneto si trova nel centro della città moderna. Il palazzo a sinistra, ora sede della UBI – Banca Popolare di Bergamo, venne innalzato sul posto dove sorgeva l’antico monastero di S. Marta di cui sopravvive l’elegante chiostro inglobato nella sede dello stesso istituto di credito.
Bergamo è città musicale. Nel 1797 vi è nato Gaetano Donizetti, il grande compositore che ha lasciato oltre settanta opere, tra le quali l'”Elisir d’Amore” (1832) e la “Lucia di Lammermoor” (1835), che ne decretarono la fama mondiale. Gaetano Donizetti rimase sempre profondamente legato alla sua città, che ne conserva innumerevoli testimonianze.
In Borgo Canale, appena fuori le mura che circondano Bergamo alta, si trova la sua casa natale. A Gaetano Donizetti Bergamo ha dedicato il maggior teatro ed un museo, ricco di cimeli e di testimonianze di forte suggestione.
Una delle principali caratteristiche di Bergamo sono i borghi, antichi nuclei urbani molto frequentati nei quali si trovano negozi e attività artigianali. Il nuovo centro, raccordo tra i borghi ad est ed a ovest è attraversato dal Sentierone, tradizionale luogo di passeggio dei bergamaschi.
Con gli oltre cinque chilometri di circuito ancora ben conservati, il complesso delle mura che circonda la Bergamo sul colle è una delle più importanti testimonianze di cinte bastionate del Cinquecento.
Venezia ne iniziò la costruzione nel 1561 facendo di Bergamo una poderosa fortezza sul confine con lo Stato di Milano.
Lungo il grandioso anello nel quale si aprono quattro porte, si snoda una suggestiva e frequentatissima passeggiata con continui scorci panoramici sulla città moderna sulla pianura e sulla montagna.
Dopo aver ammirato in lontananza il singolare profilo di torri e campanili, chi vuole raggiungere la città sul colle deve superare la poderosa barriera delle mura.
Uno degli scorci più suggestivi della Bergamo antica si ha dal castello di S. Vigilio, che faceva parte dell’antica fortificazione. Può essere raggiunto con una delle due funicolari di cui è dotata Bergamo; l’altra funicolare collega Bergamo bassa con Bergamo alta.
La Bergamo antica è immersa in una fascia di verde di grande valore paesaggistico che collega la città storica al sistema collinare che si estende ad ovest.
Il territorio, compreso nel parco dei Colli di Bergamo, è ricco di ville, cascinali, orti, giardini, boschi, con alcune importanti presenze storiche e architettoniche, tra cui l’ex convento di Astino.
La permanenza di Lorenzo Lotto a Bergamo segna gli anni più felici e produttivi del “pictor famosissimus” veneziano.
Non si tratta del ricordo di un lungo soggiorno, iniziato nel 1513 con la Pala di S. Bartolomeo e conclusosi nel 1525 nelle Storie di Maria in S. Michele al Pozzo Bianco, con l’ideale prolungamento degli impegni assunti per le tarsie del coro di Santa Maria Maggiore: e neppure del solo rilievo che sono assai numerose le chiese di Bergamo da S. Spirito a S. Bernardino alle due chiese dedicate al patrono S. Alessandro ad ornarsi delle pale d’altare del Lotto.
Ancor più importante è sottolineare come il pittore trovò in Bergamo una sorta di patria ideale dove raggiunse le forme più alte della sua arte, fondendo gli apporti della cultura bramantesca e raffaellesca con le influenze leonardesche e della pittura lombarda, e condizionando di fatto la cultura pittorica bergamasca per almeno un secolo.
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